Utenti Android a rischio: il 99% degli smartphone è vulnerabile agli attacchi

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Dionixo
CAT_IMG Posted on 18/5/2011, 14:01




Mentre tutti continuano a preoccuparsi della questione LocationGate e del tracciamento degli utenti effettuato da tutti gli smartphone di ultima generazione, arriva un rapporto abbastanza allarmante circa la sicurezza di Android e più precisamente sull’impenetrabilità dei dati degli utenti che usano il sistema operativo mobile di Google.
Secondo quanto si può leggere su “The Register”, il 99% degli Android Phone è vulnerabile e soggetto ad exploit che potrebbero mettere a rischio le credenziali degli account utente. Tutta colpa di “un’implementazione impropria del protocollo di autenticazione conosciuto come ClientLogin“. Questo protocollo, che è presente in Android 2.3.3 e tutte le versioni precedenti dell’OS, tiene aperti gli account degli utenti per 14 giorni dando così la possibilità ad eventuali malintenzionati di rubare i token di accesso e prendere controllo degli account stessi.

“Dopo che un utente fornisce delle credenziali di accesso valide per Google Calendar, Twitter, Facebook e diversi altri account – si può leggere nel rapporto di “The Register” – l’interfaccia di programmazione genera un token di autenticazione che viene inviato in cleartext. Considerato che l’authToken può essere usato anche fino a 14 giorni per ogni successiva richiesta di accesso ai servizi, i malintenzionati potrebbero exploitarli per ottenere accessi non autorizzati agli account“.

Quel che è ancora più inquietante è che questo exploit può essere messo in atto utilizzando una semplice rete Wi-Fi non protetta e un trucco da quattro soldi: “Per collezionare gli authToken su larga scala, un malintenzionato può mettere in piedi un access point Wi-Fi con una SSID uguale a quella utilizzata dalle connessioni non cifrate di T-Mobile, attwifi, Starbucks, ecc.“, spiega il report. “In questo modo, il telefono con Android userà le impostazioni predefinite per connettersi a quella rete e sincronizzarsi, la sincronizzazione fallirà ma il malintenzionato avrà catturato i token di accesso“.
A quanto pare, Google si è già messa al lavoro per sistemare il problema ma la lentezza con cui i gestori telefonici gestiscono gli aggiornamenti degli smartphone potrebbe tenere i nostri smartphone “scoperti” a lungo. Al momento, dunque, la cosa più saggia da fare per proteggere i propri dati è usare solo connessioni Wi-Fi protette.
 
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