Fra annunci e smentite, indiscrezioni e notizie ufficiose, i circa 77 milioni di abbonati al PlayStatation Network sono in attesa di poter riprendere a giocare. Le voci più recenti (ma lo scenario muta di ora in ora) ipotizzano una chiusura fino al 31 maggio. Non si tratta di un rumor dalle origini sconosciute. Ad anticipare l’ufficialità della notizia è Nick Caplin, portavoce di Sony.
A conferma di queste voci ci sono le parole di Nick Caplin di Sony: “Quando abbiamo tenuto la conferenza stampa in Giappone la scorsa settimana, sulla base di ciò che sapevamo ci aspettavamo di far tornare i servizi online entro una settimana. Non eravamo a conoscenza della portata dell’attacco avvenuto ai server del Sony Online Entertainment, e dunque cogliamo l’opportunità per condurre ulteriori test del sistema, che è incredibilmente complesso”.
Tuttavia, non ci sono certezze. Non è da escludere che la sospensione del servizio possa prolungarsi anche oltre il 31 maggio. L’azienda giapponese non rilascia notizie ufficiali dal 6 maggio. In quel giorno si era connessa con il mondo per smentire l’ipotesi di un riavvio dei server in tempi rapidi. A quanto pare, infatti, Sony è ancora alle prese con la conta dei danni e con la caccia ai colpevoli.
Oltre alle informazioni personali degli utenti e alle ricevute di pagamento, occorre capire cos’altro gli hacker hanno trafugato. E a tal proposito, chi sono stati i cyber-pirati che hanno compiuto uno dei più grossi danni economici e d’immagine subiti dal colosso del Sol Levante? Fra smentite e silenzi, è guerra aperta ai criminali informatici.
