Accordo con la Tunisia per fermare gli sbarchi

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Dionixo
CAT_IMG Posted on 25/3/2011, 16:45




Viaggio di Maroni e Frattini:
il premier Essebsi si impegna
a contrastare l'esodo in cambio
di 150 milioni dall'Italia
Bruxelles: "Piano per la gestione
flussi". L'isola siciliana al collasso
TUNISI
«Impegni» sono stati presi dalle autorità tunisine per contrastare le partenze di migranti verso Lampedusa. Lo hanno detto i ministri dell’Interno e degli Esteri, Roberto Maroni e Franco Frattini, dopo colloqui a Tunisi con il primo ministro Caid Essebsi e con i ministri dell’Interno e degli Esteri.

L’Italia fornirà in cambio mezzi, addestramento ed una linea di credito per 150 milioni di euro. «Abbiamo chiesto al governo tunisino - ha spiegato Maroni - di rafforzare i controlli marittimi: è una preoccupazione ben presente in loro che ci hanno detto che intensificheranno la vigilanza». È, ha aggiunto, «un risultato positivo e incoraggiante che, se sarà seguito da fatti concreti, potrà bloccare i flussi che in due mesi e mezzo hanno portato 15.700 tunisini a Lampedusa»

L’Unione Europea ha intanto assicurato di essere con i paesi membri pronta «a dimostrare la loro concreta solidarietà» agli stati più direttamente investiti dai movimenti migratori e a fornire il necessario sostegno in base all’evoluzione della situazione». È quanto si legge nella bozza delle conclusioni del Consiglio Europeo che questa mattina è sul tavolo dei leader dei 27. La Commissione Europea, si legge nel testo, preparerà un piano per la gestione dei flussi degli immigrati e dei rifugiati prima del Consiglio Europeo di giugno. Inoltre si lavorerà per raggiungere un accordo sul rafforzamento della capacità operativa di Frontex entro giugno.

Nel frattempo, continuano gli sbarchi a Lampedusa. Oltre 80 migranti che si trovavano su un barcone in difficoltà a 25 miglia da Lampedusa sono stati tratti in salvo nella notte. Gli immigrati sono stati presi a bordo di motovedette della Capitaneria di porto e della Guardia di finanza dopo che la carretta del mare su cui viaggiavano aveva cominciato ad imbarcare acqua.

È allarme invece per un barcone con circa 330 eritrei, tra cui donne e bambini, che sarebbe partito due giorni fa dal porto di Tripoli diretto verso Lampedusa e di cui non si hanno più notizie da ieri. Si tratterebbe della prima imbarcazione di profughi proveniente dalla Libia, dopo la scoppio della guerra civile. A lanciare l’Sos è stata un’immigrata che si trova a bordo della «carretta», che ha telefonato con un satellitare alla sorella residente ad Agrigento. La donna ha avvisato l’Alto commissariato Onu per i rifugiati che ha girato la segnalazione alla centrale operativa della Guardia Costiera che non è però riuscita a contattare fino ad ora il numero di telefono fornito dalla donna. Le ricerche del barcone sono in corso; la segnalazione è stata estesa a tutte le navi che incrociano nel Canale di Sicilia.
 
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